Dialoghi imPossibili
Dialoghi imPossibili
Al Polo Lionello succedono spesso cose non ordinarie, di grande valore e con ospiti d’eccezione.
Venerdì 8 aprile è stato uno di quei momenti: per un paio d’ore, ci si è quasi dimenticati di essere in un polo imprenditoriale dove scorre, regolare e silenzioso, il ritmo di lavoro delle varie aziende che abitano gli ambienti del centro, e ci si è immersi in una sorta di “sceneggiatura d’epoca”! La cornice era quella della Spring School per giovani soci ed amministratori BCC organizzata da Federcasse, in cui oltre a toccar con mano la traccia di un’economia civile in questo stile bancario cooperativo, si è assistito ad uno scambio dialogico davvero insolito.
Un dialogo impossibile tra Adam -Smith-, filosofo, primo degli economisti classici, colui che gettò le basi dell’economia politica classica ed Antonio -Genovesi-, scrittore, filosofo, appassionato economista ed abate, padre dell’Economia Civile che ha visto passare oltre 10.000 studenti a Napoli per la sua cattedra in 12 mesi.
Un scambio dinamico tra il contesto di Smith, che segue il modello del Common Law, rivisto in chiave umanistica, e la società napoletana dell’epoca, con il suo intenso fermento culturale che ha generato, proprio grazie a Genovesi, un approccio economico profetico ed oggi, ormai, imprescindibile.
Un confronto tra il concetto tradizionale di Homo Homini Lupus e homo homini natura amicus, cioè l’uomo che è per natura amico degli altri uomini, è un essere relazionale, è un essere votato alla felicità, alla felicità sociale.
Un incredibile tuffo nel 1700: due mondi diversi, la Scozia e la Napoli del XVIII secolo, due contesti distanti ma in un certo riscoperti più vicini di quel che si pensa. Un insolito incontro, una lezione sui generis che ha spaziato da concetti di “felicitas pubblica” all’umanesimo economico, dalla ricchezza delle nazioni (richiamando il celebre volume del 1776), al capitale umano passando per le prime lezioni di “commercio e meccanica”, prima cattedra di economia di cui si abbia traccia in Europa che ha avuto luogo proprio nella capitale partenopea.
Battute generative in merito alle politiche economiche più appropriate per promuovere la crescita e lo s
viluppo dei popoli e al modo in cui milioni di decisioni economiche prese autonomamente vengano effettivamente coordinate tramite il mercato.
Ambiti, questi, tutti trasversalmente presenti in quella che oggi viene definita Economia Civile: questo nuovo modo di guardare all’uomo, al lavoro, al mercato, alla comunità. Visione dell’economia che è sempre più accolta ed ascoltata proprio perché, rispetto ai tempi di Smith e Genovesi, stanno fortunatamente cambiando le prassi. Parlare di bene comune, reciprocità e gratuità in un mondo in cui si pensava solo a consumare non aveva forte eco. Ma oggi la gente sta capendo che un certo tipo di capitalismo non funziona allora le idee (nuove) sono molto legate alle prassi (rinnovate ed innovative) ed oggi il momento è quello giusto, un momento di rivoluzione, in cui sta crescendo la giusta sensibilità verso concetti di inclusione, rispetto ed un paradigma economico totalmente rivisto.
Insomma..un’anteprima straordinaria di un qualcosa nato in maniera semplice, ma che dovrebbe prevedere repliche ed approfondimenti, in diversi contesti.
Non perdere questo particolare dialogo, reso possibile grazie alla conoscenza, alla saggezza e alla professionalità del prof. Luigino Bruni e del pro. Pierre de Gioia Carabellese, giurista scozzese di origine italiane, impersonificando i 2 grandi personaggi per il pubblico giovane che ha seguito, entusiasta, il ricco dibattito.