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Il Polo Lionello

Lionello Bonfanti

Un’economia che ama i luoghi e chi li abita

Anche i luoghi, come le persone, hanno un’anima, una vocazione, hanno un genius loci. Gli antichi lo sapevano molto bene, capaci di percepire la presenza dello spirito nelle montagne, nei fiumi, nella natura. Anche noi lo abbiamo dimenticato, ma qualche volta lo riscopriamo quando, ad esempio, visitiamo Assisi e ci rendiamo improvvisamente conto che solo dopo aver visto San Damiano e Santa Chiara ci si è aperta una nuova e diversa intimità della chiamata di Francesco. Le sue parole e i suoi fioretti si aprono mentre le ascoltiamo nei luoghi dove quelle parole divennero carne. Le anime delle persone si dischiudono e si svelano quando sono pronunciate dentro l’anima dei luoghi.

Fa parte della tradizione del Movimento dei Focolari legare l’anima dei luoghi a quella di alcune persone. Chiara Lubich lo ha fatto fin dai primissimi tempi, innestando nomi di uomini e donne dentro cittadelle, case, luoghi. Persone che con la loro storia e carisma hanno arricchito i luoghi, e quei luoghi, con la loro vocazione, hanno consentito a queste persone di continuare a vivere e crescere anche dopo la fine della loro avventura terrena.

Lionello Bonfanti è una di queste persone. Quando, all’inizio del nuovo millennio, l’Economia di comunione sentì che si poteva iniziare a sognare e poi realizzare un Polo italiano EdC a Loppiano, Chiara sentì che il suo nome sarebbe stato Polo Lionello Bonfanti, o, come amiamo dire noi in famiglia, semplicemente Polo Lionello. Lionello Bonfanti era già scomparso da quindici anni, nell’ottobre del 1986, quindi prima della nascita dell’EdC nel maggio 1991 – nel regno dello spirito il tempo ha molti gradi di libertà e spesso produce effetti retroattivi. Chiara intuì che la vocazione di Lionello e quella del nascente Polo EdC avrebbero potuto incrociarsi e arricchirsi l’un l’altra.

Lionello, il più giovane giudice italiano della sua generazione, un focolarino donato interamente all’ideale di un mondo più unito e fraterno, un uomo che aveva speso molti anni a Loppiano a servizio della dimensione civile della cittadella, e con una forte sensibilità sociale e una vocazione per la giustizia; l’Economia di comunione, un progetto nato dal cuore del carisma dell’unità per offrire una risposta concreta alla domanda di giustizia dei poveri e del mondo, che sviluppa e concretizza la vocazione civile di Loppiano. Due vocazioni diverse, simili e convergenti, che il genio carismatico di Chiara ha fatto incontrare. A ricordarci, per sempre, che la profezia economica del Polo Lionello è parte essenziale della profezia di Loppiano, e che non c’è una economia di comunione senza una economia di giustizia. Per i poveri, e quindi per tutti. (Luigino Bruni)

 

Lionello Bonfanti

Lionello Bonfanti nasce a Parma il 10 ottobre 1925. Laureato in Giurisprudenza, entra giovanissimo in Magistratura e diventa in breve tempo vice-procuratore della Repubblica. Stimato dai colleghi e dagli stessi detenuti, abbandona la toga per servire a tempo pieno il Movimento dei Focolari di cui è parte.

Nel 1966 Lionello viene chiamato a Loppiano. Siamo agli inizi e c’è tanto da fare: costruire alloggi, strade, luoghi di lavoro, provvedere al buon andamento e alla corretta gestione delle molteplici attività degli abitanti. Un lavoro da “sindaco” come verrà familiarmente chiamato a Loppiano. Lionello si impegna a fondo anche in attività nuove per lui che vive come una palestra di unità con gli altri in cui scoprire talenti sconosciuti, energie sopite, doti di creatività che permettono di dare concretezza a ciò che prima sembrava impossibile. Preziosissima è la sua competenza in materia di diritto, che egli aggiorna continuamente tenendosi al corrente delle nuove leggi sul lavoro, sull’edilizia, su questioni amministrativi e fiscali.